Niki Lauda vs James Hunt: la leggendaria stagione di Formula 1™ 1976
henry_the_podiumist_In seconda posizione sulla sua Ferrari 312B3, Niki Lauda tenta invano di allontanare la Hesketh 308 di James Hunt. Un problema di trasmissione al 70° giro lo costringerà poi a desistere. Gran Premio di Svezia, Scandinavian Raceway, Anderstorp, 9 giugno 1974. Immagine: www.sutton-images.com
In seconda posizione sulla sua Ferrari 312B3, Niki Lauda tenta invano di allontanare la Hesketh 308 di James Hunt. Un problema di trasmissione al 70° giro lo costringerà poi a desistere. Gran Premio di Svezia, Scandinavian Raceway, Anderstorp, 9 giugno 1974. Immagine: www.sutton-images.com

Niki Lauda vs James Hunt

Il film Rush, la cui uscita è prevista per il prossimo settembre, racconta la stagione di Formula 1™ 1976 e la rivalità tra due piloti dall’indole diametralmente opposta, Niki Lauda e James Hunt. Rimettiamoli in gara.

henry_the_podiumist_Nikki Lauda vs James Hunt - Illustrazione: Stéphane Manel
Nikki Lauda vs James Hunt - Illustrazione: Stéphane Manel

Vittorie all'attivo

In sei stagioni passate in Formula1™, James Hunt vince 10 Gran Premi, di cui 6 nel 1976, anno in cui strappa, meritatamente, il titolo di campione a Niki Lauda.
L’albo d’oro di Niki Lauda è però nettamente più ricco: 25 vittorie e 3 campionati del mondo nel 1975, 1977 e 1984, su 13 stagioni.

Risultato del confronto: Lauda batte Hunt due a zero.

Carisma

In pista, James Hunt aveva uno stile inimitabile. Mandava il pubblico in visibilio con la sua spericolatezza. E fuori pista “Hunt the stunt” non mancava di fare onore al suo soprannome. Si narra che avesse al suo attivo oltre cinquemila conquiste, tra cui 33 hostess British Airways durante la sola settimana di preparazione al GP del Giappone, del quale fu poi campione.
Niki Lauda era invece soprannominato “il computer”, per il suo stile pulito, calcolato e senza eccessi. Il terribile incidente del 1976, che gli causò una grave ustione su metà del volto, avrebbe allontanato dai circuiti qualsiasi altro pilota per almeno per qualche mese. Sei settimane dopo, il pilota austriaco era invece di nuovo al volante della sua Ferrari per difendere il proprio titolo. Ma il suo gesto più coraggioso fu quello di abbandonare la corsa dopo due soli giri di pista, rinunciando così all’agognata vittoria, per denunciare le condizioni pericolose del tracciato. Tornerà campione l’anno successivo.

Risultato del confronto: Due stili completamente diversi, ma due animi ugualmente arditi. Pareggio.

henry_the_podiumist_(da sinistra a destra): Niki Lauda e James Hunt Gran Premio del Belgio. Zolder, Belgio, 5 giugno 1977. Immagine: www.sutton-images.com
(da sinistra a destra): Niki Lauda e James Hunt Gran Premio del Belgio. Zolder, Belgio, 5 giugno 1977. Immagine: www.sutton-images.com

Look

James Hunt indossava solo jeans e maglietta. All’inizio della stagione 1976, rifiutò persino una clausola del contratto con McLaren che gli imponeva di presenziare in abito agli eventi della scuderia con sponsor e mecenati.
Dopo l’incidente, Niki Lauda adottò il cappellino come elemento imprescindibile del proprio look, per coprire le evidenti bruciature sulla testa e sulla parte destra del volto. Con il fiuto per gli affari, affittò il copricapo alle grandi marche come spazio pubblicitario.

Risultato del confronto: Vincono James Hunt e la sua ostentata libertà.

henry_the_podiumist_James Hunt e tre ragazze in abiti Goodyear. Campionato del mondo di Formula 1. Gran Premio degli Stati Uniti, Watkins Glen, USA, 5 ottobre 1975. Immagine: www.sutton-images.com
James Hunt e tre ragazze in abiti Goodyear. Campionato del mondo di Formula 1. Gran Premio degli Stati Uniti, Watkins Glen, USA, 5 ottobre 1975. Immagine: www.sutton-images.com

Fine carriera

Il pilota britannico chiuse a 32 anni la sua carriera in Formula 1™, per divenire mentore di piloti più giovani, tra i quali Gilles Villeneuve. Per 13 anni fu anche commentatore di Formula 1™ per la BBC, dove fece prova di una franchezza ancora più schietta di quella che lo contraddistingueva nella sua epoca d’oro. Morì d’infarto a soli 46 anni, due giorni dopo aver commentato il GP del Canada 1993.
Niki Lauda lasciò la Formula 1™ per dedicarsi a Lauda Air, la compagnia aerea che aveva fondato poco prima. Nel 1985, in pensione per la seconda volta, divenne consulente per Ferrari, dove caldeggiò l’assunzione di Jean Todt. Dal 2012 è Presidente onorario di Mercedes Grand Prix.

Risultato del confronto: Niki Lauda esce vincitore: avrà pure la testa fra le nuvole, ma ha consacrato mente e cuore alla Formula 1™ per una vita intera.

henry_the_podiumist_Niki Lauda su una Brabham BT48. Gran Premio d'Argentina, Buenos Aires, Argentina, 21 gennaio 1979. Immagine: www.sutton-images.com
Niki Lauda su una Brabham BT48. Gran Premio d'Argentina, Buenos Aires, Argentina, 21 gennaio 1979. Immagine: www.sutton-images.com

Conclusione

James Hunt si aggiudica il premio del carisma, dello stile e delle donne, ma Niki Lauda è l’incarnazione vivente della Formula 1™. Per i suoi successi, ma anche per i rischi corsi, di cui porta ancora i segni indelebili sul volto. La vittoria va dunque al pilota austriaco. Con il suo intramontabile cappellino, Lauda è ancor oggi una presenza decisiva nei paddock: recluta giovani talenti (è stata sua la scelta di Hamilton per Mercedes nel 2012) e non esita a dire quel che pensa ai suoi colleghi.

Par Gino Delmas